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B_NORM    
view post Posted on 5/3/2020, 11:39 by: MorrisReply
referendum
Tra poco più di tre settimane, gli italiani saranno chiamati ad una decisione importante, per non dire epocale. Il tutto nell'assordante silenzio dei media, giustificato in parte dalla situazione critica che l'epidemia di coronavirus sta causando nel nostro paese. Eppure l'appuntamento con il referendum del 29 marzo rappresenta una chiave di volta della nostra democrazia, perché chiama i cittadini ad esprimersi su una legge di modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione.
Nella fattispecie, la legge di modifica costituzionale riduce il numero dei deputati da 630 a 400, di cui 8 eletti nella Circoscrizione Estero anziché 12, riduce il numero dei senatori da 315 a 200, di cui 4 eletti nella Circoscrizione Estero anziché 6. Viene modificato inoltre l'articolo 59, che sancisce la possibilità per il Presidente della Repubblica di "nominare senatori a vita cinque cittadini" e che ha sempre posto il problema se il limite costituzionale di cinque senatori a vita fosse da intendersi come limite massimo di senatori a vita presenti in Senato oppure come limite massimo di nomine a disposizione di ciascun presidente. Soltanto i presidenti Pertini e Cossiga hanno seguito la seconda interpretazione, mentre la prima è stata seguita dagli altri presidenti ed è quella specificata nella legge di riforma costituzionale.
La spinta propulsiva di questa legge è stata la lotta alla casta, come se una classe dirigente liberamente eletta fosse paragonabile ad una classe sociale chiusa tipica di alcune nazioni dell'estremo oriente. In realtà alla presunta casta una modifica del genere farebbe decisamente comodo, dato che di fatto già il potere decisionale dell'elettorato è estremamente depauperato dalle leggi elettorali che si sono susseguite dal cosiddetto Porcellum in poi, visto che è stata tolta la possibilità di indicare la propria preferenza tra i candidati. Una deriva oligarchica, quale in effetti è questa modifica, consentirebbe ad i vari capi dei partiti di stilare le proprie liste elettorali con maggiore attenzione ai candidati, premiando i fedelissimi e soprattutto garantendo un controllo maggiore dei propri senatori e dei propri deputati. Senza contare che per l'elettorato si tratterebbe di una minore rappresentatività e soprattutto di una più difficile ascesa ai seggi del Parlamento, i cui rappresentanti diventerebbero a questo punto più casta di quanto siano adesso.

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Tags:
Camera con vista,
Politica
Comments: 0 | Views: 107Last Post by: Morris (5/3/2020, 11:39)
 

B_NORM    
view post Posted on 20/3/2020, 16:14 by: MorrisReply

Questo articolo parla di cose che sono (o dovrebbero essere)
note a tutti e non contiene nomi. Il perché è spiegato alla fine.


Per ingannar la bestia

Per ingannar la bestia, disegno di copertina della rivista
satirica L'Asino del 13 ottobre 1895, che rappresenta
una caricatura di Francesco Crispi

La vignetta a fianco racconta come già a quell'epoca fosse molto importante una rappresentazione della realtà quanto più edulcorata possibile per il popolo da parte dei governanti. Con la sempre maggiore alfabetizzazione ed una maggiore possibilità per tutti di informarsi, il primo bisogno di chi governa (o comunque di chi aspira a farlo) è quello di controllare i mezzi d'informazione. Esemplare a questo riguardo una citazione dal film del 1941 Quarto potere di Orson Welles:

Lei si preoccupa di quello che pensa la gente? Su questo argomento posso illuminarla, io sono un'autorità su come far pensare la gente. Ci sono i giornali per esempio, sono proprietario di molti giornali da New York a San Francisco.

Nell'epoca delle dittature di stampo fascista in Italia, Germania e Spagna una parte considerevole ricopriva la propaganda, che in sostanza comprendeva anche il controllo dell'informazione. Non che la situazione fosse diversa nei regimi dell'Europa orientale o asiatici, o anche in molte democrazie occidentali. In sostanza, il controllo dell'informazione è sempre stato una potente arma nelle mani di chi detiene il potere.
Con la nascita di grandi gruppi privati dell'informazione si è avuta un'evoluzione a due facce: da una parte un'informazione davvero libera, perché non legata a doppio filo al potere, dall'altra un'informazione manipolabile a proprio uso e consumo. La nascita delle televisioni private poi ha offerto la possibilità di creare dei piccoli macchinari di propaganda al comando di un determinato padrone. Tanto più che ad un certo punto la politica ha smesso di animare le piazze, preferendo i dibattiti delle tribune o dei talk-show in televisione. Con un indubbio vantaggio di chi poteva giovarsi di mezzi propri per tirare maggiore acqua al proprio mulino.
Con l'avvento dei social invece, la problematica si è in un certo senso appiattita. Perché se in pochi potevano permettersi un proprio network televisivo, a tutti è possibile interagire direttamente con il pubblico mediante le diverse reti sociali. Ma il loro potere non è stato subito colto, perché magari a molti faceva paura il confronto diretto, c'era forse troppa impreparazione nell'accesso all'elettorato senza il filtro di un mezzo a senso unico. Con i social si parla all'elettorato, ma succede anche il contrario. E non tutti sono stati pronti. Per questo inizialmente i social venivano usati (e vengono usati tuttora) come delle bacheche virtuali per segnalare appuntamenti o per pubblicare dei veri e propri comunicati.

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Tags:
Camera con vista,
Politica
Comments: 0 | Views: 101Last Post by: Morris (20/3/2020, 16:14)
 

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