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B_NORM    
view post Posted on 5/1/2014, 11:48 by: MorrisReply
Nella giornata di ieri si è cominciata a diffondere una notizia che una sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo avrebbe affermato con una sentenza del 30 dicembre 2013 "il principio per cui il canone RAI è illegittimo in quanto non attiene alla “materia fiscale, nocciolo duro della supremazia del potere pubblico, essendo dominante il carattere pubblico tra il contribuente e il resto della comunità". Ovviamente il tutto è stato ripreso un po' ovunque, comparendo anche sui siti di qualche quotidiano nazionale, oltre ad essere condiviso sui vari social network. Il canone è una delle questioni che maggiormente si prestano alle operazioni populiste. Chi non si è mai chiesto perché non si può evitare di pagarlo, guardando solo le tv commerciali? In realtà il canone Rai ha qualcosa di diverso dai canoni delle varie tv a pagamento, in quanto non si può scegliere se pagarlo o meno. L'equivoco è tutto nel nome: non si tratta di un canone che consente di vedere i programmi della tv di stato, ma di una pura e semplice tassa sul possesso degli apparecchi radiotelevisivi. A questo riguardo, una sorta di outing era stato fatto con la campagna del 2013, nel quale veniva chiaramente specificato che, qualunque cosa si faccia con il proprio televisore, il solo possesso ci obbliga a pagare il canone.

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Camera con vista
Comments: 0 | Views: 66Last Post by: Morris (5/1/2014, 11:48)
 

B_NORM    
view post Posted on 19/1/2014, 12:56 by: MorrisReply
La Newton Compton è una casa editrice italiana che esiste sin dal lontano 1969, anno in cui è stata fondata a Roma. Il settore d'azione della casa era quello dei tascabili economici, basato soprattutto sulla pubblicazione di autori classici. Fin qui nulla di diverso da quanto facevano e fanno altre case editrici, che pubblicano diversi titoli in edizione economica. La vera rivoluzione portata dalla Newton è stata quella di estremizzare questo concetto fino a portarlo ai suoi livelli massimi. Se infatti nel 1988 fu inaugurata la collana dei Grandi Tascabili Economici, che presentava ad un prezzo molto contenuto tantissimi classici, nel 1992 nasce la collana 100 pagine 1000 lire, che presentava edizioni integrali di tantissime opere in volumi molto compatti e dal prezzo irrisorio. A questo si aggiunga che la distribuzione nelle edicole (anziché nelle librerie), ne rendeva la diffusione molto più capillare. Nel 1991 venne invece inaugurata la collana dei Mammut, che, seppur in volumi mastodontici con la copertina di cartoncino, consentiva di acquistare con una minima spesa (inizialmente 9.900 lire, anche se alcuni volumi successivi arrivavano a costare fino a 14.900 lire) l'intera opera di un determinato autore. Tralasciando tutte le altre collane che nacquero in seguito (tutte sulla falsariga di queste) il concetto importante è questo: era possibile acquistare tantissimi libri senza dover spendere un capitale. Non nego che questo mi ha agevolato non poco nel corso della mia adolescenza, consentendomi un ampio accesso alla letteratura di ogni tipo. Grazie a questa operazione ho potuto ricostruire con una minima spesa intere Bibliografie degli autori che mi interessavano. Certo, le edizioni realizzate con carta riciclata e rilegate in brossura non sono certo la cosa più elegante del mondo, ma basta non maltrattare troppo un libro per consentirgli una lunga vita (in casi estremi è sempre utile la colla vinilica). L'idea non era certamente nuova, visto che già le grandi case (la Rizzoli nel 1949, la Feltrinelli nel 1955 e la Mondadori nel 1965) avevano già pensato a produrre prodotti dal costo contenuto e alla loro distribuzione nelle edicole. Ma il risultato ottenuto dalla Newton è stato decisamente più clamoroso, anche perché il livello di alfabetizzazione era più alto e quindi il mare da cui attingere era decisamente più vasto. Fatto sta che con questa operazione si era riusciti ad avvicinare alla cultura un numero esorbitante di persone, alcuni invogliati a collezionare più libri possibili ad un costo contenuto, altri spinti all'acquisto dal fatto che la spesa fosse minima. I tascabili sono in genere il primo approccio alla lettura di una persona,

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Invito alla lettura
Comments: 2 | Views: 77Last Post by: Morris (31/1/2014, 11:12)
 

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