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| Questo film è un ritratto della società italiana, un affresco della nostra storia in anni difficili e complicati per l'Italia, che hanno significato una profonda trasformazione per il nostro paese. A fare da sfondo e un po' a rappresentare il vissuto dell'Italia, le vicende della famiglia Carati, in particolare i due figli Nicola e Matteo, che passano dalle speranze e i sogni della loro gioventù alle amarezze e disillusioni dell'età adulta, vivendo il difficile periodo a cavallo tra gli anni '60 e '70. Con note dal sapore vagamente calligrafico, la narrazione scivola via come una poesia intensa, tra i momenti drammatici e toccanti a quelli impegnati nell'indagine sociale del periodo. All'interno del racconto alcuni momenti salienti della vita italiana, come l'alluvione di Firenze del 1966, simboleggiata nella memoria collettiva dagli angeli del fango e raffigurata nel film con l'incontro tra i due fratelli che avevano preso strade diverse. Oppure gli scontri violenti che funestavano l'Italia del periodo, con le piazze che vedevano contrapporsi i movimenti di protesta e le forze dell'ordine, simboleggiata dalla presenza dei due fratelli in parti diverse degli schieramenti. Il dramma della sovversione criminale delle Brigate Rosse viene raccontato in maniera particolare, come una vicenda vissuta in prima persona dalla famiglia, come qualcosa di molto lontano ma anche troppo vicino. Aldilà dei molteplici riferimenti storici nei quali ognuno si può rispecchiare in maniera differente, il film offre anche i diversi aspetti psicologici dei personaggi, tutti a modo loro protagonisti con le loro vicende umane e personali. La fierezza che porta Giulia a diventare una terrorista, la visione ottimistica di Nicola che lo porta a compiere la sua missione in soccorso dei più deboli, la solitudine rabbiosa di Matteo, che vive tutto quanto accade intorno a lui in maniera sofferta e cerca un punto di riferimento nelle regole dello Stato, entrando in Polizia. Il ritmo della narrazione è sempre uguale, senza accelerazioni né pause, come un fiume che scorre passano davanti gli eventi e le vicende dei protagonisti, che talora vivono lo stesso momento, ma da prospettive diverse e addirittura contrarie. Il film era stato realizzato per essere una fiction in quattro parti per la televisione, ma poi è stato presentato sul grande schermo prima di essere trasmesso sui canali della Rai, che ne aveva curato la produzione. Questa decisione è stata presa non solo in seguito al successo riscontrato al Festival di Cannes, nel quale vinse il premio speciale un certain regard, ma anche dal fatto che la struttura del film e il ritmo della narrazione ne rendono godibilissima la visione nonostante la durata di oltre sei ore della pellicola.
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