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B_NORM    
view post Posted on 11/4/2014, 16:07 by: MorrisReply
Il blog si rinnova, se non si tratta di una vera rifondazione, si può parlare però di una piccola rivoluzione. Un po' di articoli, vecchia eredità del forum dal quale erano stati trasferiti (maggiori informazioni a riguardo sul Guestbook) sono stati eliminati perché consistenti in vecchie notizie. Ho deciso di operare un rinnovamento radicale, strutturando il blog in rubriche, nelle quali raggruppare i diversi temi d'interesse trattati. Questo riassetto del sito non cambia però la mancanza di scadenze: non ci sono temi prefissati (tranne le linee guida delle rubriche), un articolo esce solo quando mi viene l'ispirazione di scriverlo e penso che sia completo (non è per caso che esiste una sezione Redazione senza che ci sia uno staff).

Camera con vista - Articoli di riflessione su temi vari.
Invito alla lettura - Articoli sui libri e sulle citazioni.
Effetto notte - Articoli sul cinema in generale, in particolare sui film.
Nerd Herd - Articoli e guide sul mondo informatico.
Topic board - Articoli sul mondo dei blog e dei forum.
Forumfrì - Articoli sui circuiti ForumFree, ForumCommunity e BlogFree.

Edited by Morris - 1/5/2016, 20:55

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Rubriche
Comments: 2 | Views: 313Last Post by: Morris (12/4/2014, 02:04)
 

B_NORM    
view post Posted on 16/4/2014, 17:24 by: MorrisReply
Leggere è una cosa importante, perché apre la mente a nuove conoscenze e perché consente di migliorare sia le proprie capacità di lettura (più si legge e meglio e più velocemente si riesce a leggere) e di scrittura. Anche la lettura ha le sue regole, che però non sono universali e non sono neanche pienamente soggettive. Un particolare non trascurabile è cosa si legge, perché non tutti i generi hanno la stessa fruibilità. Se la narrativa in generale non comporta grandi problemi, lo stesso non si può dire per generi forse meno comuni, come la filosofia, la poesia e la saggistica. Questo perché leggere deve comportare soprattutto un gusto, ed è quindi indispensabile comprendere quello che si sta leggendo. La narrativa è un genere (anche se sarebbe più corretto dire che ci sono molti generi di narrativa) facilmente fruibile, fatta eccezione per qualche scrittore con uno stile un po' ostico, mentre la stessa cosa non si può dire per gli altri. Per quanto riguarda la poesia e la saggistica è importante la ricettività del lettore, nel primo caso deve essere preparato a cogliere le sensazioni che il poeta trasmette, nel secondo caso è indispensabile una conoscenza anche elementare dell'argomento trattato, a meno che non si tratti di un manuale di qualche disciplina (che dovrebbe essere la prima lettura di uno specifico campo). Conoscere l'argomento di un saggio aiuta a comprendere meglio l'esposizione e capire il punto di vista dell'autore a riguardo, mentre la poesia ha una costruzione più complessa che va ad agire nel campo del soggettivo e, in alcuni casi, si struttura con diversi campi d'interpretazione. Per citare un esempio, una delle opere poetiche più conosciute, la Divina Commedia di Dante Alighieri, ha quattro sensi d'interpretazione: il senso letterale del viaggio nell'aldilà; il senso allegorico del personaggio di Dante (l'umanità), che con la guida di Virgilio (la ragione) e di Beatrice (la verità) giunge alla visione di Dio; il senso morale che ammonisce sulla tentazione del peccato, sulle pene inflitte ai peccatori e sui premi ricevuti dai giusti; il senso anagogico che mostra come la guida di Virgilio (l'Impero) e di Beatrice (la Chiesa) sia la via per la felicità. Ma nel caso preso in esame, così come negli altri casi della poesia, è sufficiente cogliere anche uno solo dei sensi dell'opera per fruirne la bellezza, tanto più compresa quanto più a fondo se ne colgono i diversi significati.

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Invito alla lettura
Comments: 3 | Views: 85Last Post by: Kakashi (16/4/2014, 22:41)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/4/2014, 23:10 by: MorrisReply
garcia-marquez
Ho appena appreso la notizia della scomparsa di Gabriel García Márquez... non so cosa dire, ma tento di scrivere qualcosa, così di getto, perché sento di doverlo fare. È retorico dirlo, ne sono cosciente, ma la letteratura perde uno dei suoi grandi esponenti, nel mio piccolo perdo quello che considero uno dei miei scrittori preferiti. Non è mia intenzione scrivere un necrologio o un cosiddetto coccodrillo (anche se quest'ultimo genere di articoli si scrive quando il personaggio è ancora in vita). Ho conosciuto García Márquez nel modo più usuale, quando mi fu regalato un suo libro, Cent'anni di solitudine. Non conoscevo lo scrittore all'epoca, la storia inizialmente mi mise in leggera difficoltà, soprattutto per ricordare la grande mole di personaggi con nomi pressoché identici. Ricordo che per aiutarmi nella lettura realizzai uno schema, una sorta di albero genealogico della famiglia Buendía. Ma alla fine mi sono innamorato come mai prima di allora. Un modo di narrare che avviluppa e che in un certo senso induce a calarsi nella vicenda narrata. E questo era solo il romanzo più famoso, ho amato la tragicità di Racconto di un naufrago, la poesia de La mala ora, Cronaca di una morte annunciata e L'amore ai tempi del colera. Ho apprezzato il giornalista di Gente di Bogotà e il narratore di Occhi di cane azzurro. In una parola, l'ho amato. E questo amore non cessa con la sua morte, perché di García Márquez resta tutto quello che ha lasciato, che sorprende ad ogni nuova lettura. È forse uno dei pochi autori che amo rileggere più volte senza stancarmi mai, amando intensamente il libro ogni volta, scoprendolo sempre nuovo. È triste invece pensare che di lui rimane solo quello ha lasciato e che non ci sarà altro. La storia di Gabriel García Márquez è finita oggi, adesso la sua memoria è affidata alla Storia, quello che ci ha lasciato è affidato ai sentimenti di chi ha amato i suoi libri e continuerà ad amarli.

Edited by Morris - 26/3/2020, 20:22

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Invito alla lettura
Comments: 0 | Views: 47Last Post by: Morris (17/4/2014, 23:10)
 

B_NORM    
view post Posted on 30/4/2014, 18:51 by: MorrisReply
effetto-notte
È doveroso scrivere qualcosa sul film che in qualche modo da il titolo alla rubrica. L'effetto notte (in francese nuit américaine) è una tecnica cinematografica che consente, mediante l'utilizzo di filtri blu davanti all'obiettivo, di girare scene notturne anche alla luce del giorno. Questo piccolo "trucco" era necessario per poter disporre di una luce sufficiente a girare questo tipo di scene, che altrimenti avrebbero richiesto un tempo di esposizione della pellicola maggiore, che non è possibile durante una ripresa cinematografica. Con le moderne cineprese digitali questo sistema è ormai in disuso, dato che si possono applicare i filtri in fase di montaggio.
Il film è una dedica di François Truffaut al cinema. Rientra nel filone del metacinema, raccontando, quasi con stile documentaristico, cosa avviene sul set di un film. Quando noi pensiamo ad un film il nostro pensiero si rivolge principalmente alla recitazione degli attori, alla direzione del regista, alle musiche, alla fotografia... ma, come mostra Truffaut, nel cinema c'è molto d'altro, ci sono tantissimi ruoli che hanno tutti la loro importanza e sono necessari. Precedenti illustri sono il russo Chelovek s kino-apparatom (L'uomo con la macchina da presa, 1929) di Dziga Vertov e 8 e ½ di Federico Fellini (1963); il primo racconta la giornata di un operatore, il secondo la realizzazione di un film vista dalla prospettiva del regista. Sicuramente Effetto notte è molto più vicino alla pellicola di Fellini (al posto di Mastroianni, alter ego di Fellini, è lo stesso Truffaut a vestire i panni del regista), anche se offre una prospettiva molto più globale, trascendendo la visione soggettiva di questo o quell'altro personaggio, offrendo una visione corale della genesi di un film. E così il regista e la sua troupe vengono mostrati nella loro vita quotidiana sul set, ognuno preso dai propri problemi, dalle proprie ansie, dalle proprie piccole meschinità. Tutto questo si svolge in funzione del cinema, che se viene definito da qualcuno qualcosa di sconvolgente e menzognero, viene preferito alla vita reale, come sostiene il regista Ferrand (interpretato da Truffaut) parlando con l'attore Alphonse (interpretato da Jean-Pierre Léaud) alla fine del film: "Lo so, c'è la vita privata, ma la vita privata è noiosa per tutti. I film sono più armoniosi della vita, Alphonse. Non ci sono ingorghi nei film, non ci sono tempi morti. I film avanzano come dei treni, capisci? Come dei treni nella notte. La gente come te, come me, lo sai bene, è fatta per essere felice nel lavoro del cinema."

Edited by Morris - 9/5/2018, 01:02

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Effetto notte,
Film
Comments: 0 | Views: 48Last Post by: Morris (30/4/2014, 18:51)
 

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