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| È doveroso scrivere qualcosa sul film che in qualche modo da il titolo alla rubrica. L'effetto notte (in francese nuit américaine) è una tecnica cinematografica che consente, mediante l'utilizzo di filtri blu davanti all'obiettivo, di girare scene notturne anche alla luce del giorno. Questo piccolo "trucco" era necessario per poter disporre di una luce sufficiente a girare questo tipo di scene, che altrimenti avrebbero richiesto un tempo di esposizione della pellicola maggiore, che non è possibile durante una ripresa cinematografica. Con le moderne cineprese digitali questo sistema è ormai in disuso, dato che si possono applicare i filtri in fase di montaggio. Il film è una dedica di François Truffaut al cinema. Rientra nel filone del metacinema, raccontando, quasi con stile documentaristico, cosa avviene sul set di un film. Quando noi pensiamo ad un film il nostro pensiero si rivolge principalmente alla recitazione degli attori, alla direzione del regista, alle musiche, alla fotografia... ma, come mostra Truffaut, nel cinema c'è molto d'altro, ci sono tantissimi ruoli che hanno tutti la loro importanza e sono necessari. Precedenti illustri sono il russo Chelovek s kino-apparatom (L'uomo con la macchina da presa, 1929) di Dziga Vertov e 8 e ½ di Federico Fellini (1963); il primo racconta la giornata di un operatore, il secondo la realizzazione di un film vista dalla prospettiva del regista. Sicuramente Effetto notte è molto più vicino alla pellicola di Fellini (al posto di Mastroianni, alter ego di Fellini, è lo stesso Truffaut a vestire i panni del regista), anche se offre una prospettiva molto più globale, trascendendo la visione soggettiva di questo o quell'altro personaggio, offrendo una visione corale della genesi di un film. E così il regista e la sua troupe vengono mostrati nella loro vita quotidiana sul set, ognuno preso dai propri problemi, dalle proprie ansie, dalle proprie piccole meschinità. Tutto questo si svolge in funzione del cinema, che se viene definito da qualcuno qualcosa di sconvolgente e menzognero, viene preferito alla vita reale, come sostiene il regista Ferrand (interpretato da Truffaut) parlando con l'attore Alphonse (interpretato da Jean-Pierre Léaud) alla fine del film: "Lo so, c'è la vita privata, ma la vita privata è noiosa per tutti. I film sono più armoniosi della vita, Alphonse. Non ci sono ingorghi nei film, non ci sono tempi morti. I film avanzano come dei treni, capisci? Come dei treni nella notte. La gente come te, come me, lo sai bene, è fatta per essere felice nel lavoro del cinema."
Edited by Morris - 9/5/2018, 01:02
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