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B_NORM    
view post Posted on 4/3/2016, 17:08 by: MorrisReply
umberto-eco-di-tullio-pericoli
Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito... perché la lettura è un'immortalità all'indietro.
Lo scorso 19 febbraio ci ha lasciato Umberto Eco, il grande intellettuale, professore e scrittore. A cosa servirebbe scrivere su di lui ora? A nulla, se l'intento fosse quello di stilare il classico coccodrillo. In realtà, queste righe che sono state rimuginate a lungo ed hanno dovuto lottare con la perenne presenza della caricatura di Tullio Pericoli che ammiccava dalla copertina de L'Espresso, non hanno questo scopo, né vogliono avere una valenza panegiristica. La notizia mi ha colpito la mattina in cui l'ho ascoltata in tv mentre sorseggiavo il thè, ma ho avuto bisogno di un po' di tempo per elaborare il lutto. E allora a cosa miro con queste righe? Prendere spunto per alcune riflessioni. Innanzitutto trovo la citazione a lato molto importante: l'intellettuale non è tale per un determinato atteggiamento, ma perché ha la capacità di cogliere il senso delle cose. E con uno straordinario dono della sintesi, ecco che Umberto Eco ci offre un punto di vista per certi versi inedito sul perché sia necessario leggere. Ma allo stesso tempo Eco ha anche capito un problema che a molti tuttora sfugge, ossia lo smarrimento del singolo nella rete virtuale. In molti casi ha puntualizzato come ormai la difficoltà non consista più nel trovare delle notizie, ma piuttosto nel fare una cernita dell'attuale overflow delle stesse. Al posto di overflow avrei dovuto forse usare il termine italiano traboccamento, ma questo mi da lo spunto per un'altra riflessione che premeva negli ultimi tempi al nostro scrittore, ossia l'utilizzo continuo di termini inglesi (spesso neologismi nati in rete) in luogo delle normali parole italiane, che suonerebbero magari meno musicali, ma sarebbero di gran lunga più comprensibili. Quello che una volta (e tuttora) si chiamava Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, oggi si definisce del Welfare; il pacchetto di leggi in merito alle tematiche del lavoro viene chiamato jobs act; la discussione sulla possibilità di offrire alla persona omosessuale il diritto di adottare il figlio del compagno viene definita stepchild adoption. L'intento è forse quello di far capire sempre meno e far scemare sempre di più l'interesse verso determinate cose. Anche a questo serve la lettura, per ampliare il proprio lessico e aprirsi a nuovi linguaggi.

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Comments: 0 | Views: 63Last Post by: Morris (4/3/2016, 17:08)
 

B_NORM    
view post Posted on 8/3/2016, 16:59 by: MorrisReply
Si è sempre creduto, come peraltro ho scritto anche io in un articolo di tre anni fa, che l'8 marzo fosse una ricorrenza in ricordo di una tragedia avvenuta in una fabbrica statunitense all'inizio del '900. La storia, assolutamente verosimile, raccontava delle condizioni disumane del lavoro femminile. La connotazione dell'8 marzo era quindi come una sorta di 1 maggio esclusivamente femminile. In realtà il significato va molto aldilà. Il giorno delle donne celebra i decenni di lotte per le conquiste femminile nel campo del lavoro e della vita da cittadine; non solo la lotta per una pari dignità come lavoratrici, ma anche per un'uguaglianza sociale con uguali diritti dei cittadini maschi, a cominciare dal diritto di voto. In Europa il problema venne sollevato dalla II Internazionale Socialista (tra i cui capi c'era peraltro una donna, Rosa Luxenburg), negli Stati Uniti dai sindacati, ma la prima grande protesta si ebbe con il grande sciopero delle lavoratrici russe dell'8 marzo 1917, che diede l'avvio alla rivoluzione di febbraio (secondo il calendario giuliano, adottato all'epoca in Russia, era il 23 febbraio), primo passo della caduta dell'Impero Russo e della conseguente nascita dell'Unione Sovietica. Quando l'ONU, nel 1972, sancì con una risoluzione che l'8 marzo diventasse a tutti gli effetti la giornata internazionale della donna, a tutti gli effetti la ricorrenza era celebrata già come tale in molte parti del mondo.
Aldilà del significato vero o presunto delle origini della festa, l'8 marzo è un giorno come gli altri. Perché non ha senso essere un gentiluomo oggi e diventare bestia domani. la donna ha pari dignità, pari diritti e merita lo stesso rispetto dell'uomo ogni giorno dell'anno. La donna non deve essere calpestata, violentata ed umiliata mai, questo è il vero significato dell'8 marzo. Perché la vera celebrazione sarebbe non aver bisogno di tutele legislative per ottenere che i propri diritti siano rispettati e riconosciuti. E la celebrazione maggiore sarebbe non aver bisogno di un giorno di festa che ce lo ricordi.

Edited by Morris - 11/3/2016, 17:52

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Comments: 0 | Views: 58Last Post by: Morris (8/3/2016, 16:59)
 

B_NORM    
view post Posted on 16/3/2016, 14:01 by: MorrisReply
Per la salvaguardia del proprio pc le precauzioni non sono mai troppe. Per questo motivo io utilizzo (e consiglio) sia un antivirus (va bene anche uno gratuito, ma che sia affidabile) che un anti-malware generico. Senza entrare in guerre di marchi, ce ne sono molti di queste due categorie che sono molto validi. Tuttavia a volte questo non basta: a volte non è sufficiente tenere costantemente aggiornati i propri software di protezione e provvedere a scansioni periodiche, perché alcune minacce potrebbero entrare lo stesso. Ed in questi casi entrano in scena i programmi salvavita come Combofix.
Quando cioè non si risolve con una pulizia di file temporanei o del registro e non portano a nulla le scansioni antivirus ed anti-malware, allora abbiamo bisogno di qualcosa che vada oltre. Ed effettivamente Combofix è in grado di risolvere problemi derivanti da malware (in particolar modo i rootkit, cioè quei virus che si annidano nel sistema operativo sotto forma di processo, file o chiave di registro) che in altro modo sembrano irrisolvibili. Il programma è assolutamente aggressivo ed è la classica ultima spiaggia, dal momento che, una volta lanciato, l'utente non può far altro che attendere la fine del processo. L'applicazione infatti agisce in maniera automatica, cercando ogni cosa sospetta e distruggendola. Il metodo piuttosto brutale è in genere efficace, dal momento che, una volta terminata la scansione e riavviato il sistema (il tutto sempre in automatico), il computer torna a funzionare normalmente.
In ogni caso c'è sempre un paracadute in caso di problemi ulteriori: prima di cominciare il programma crea un punto di ripristino, in modo da rendere comunque reversibili le modifiche apportate. A causa del suo bisogno di grande libertà d'azione, Combofix richiede la disattivazione dell'antivirus per tutta la durata del processo.

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Comments: 0 | Views: 50Last Post by: Morris (16/3/2016, 14:01)
 

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