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| Fahrenheit 451 di François Truffaut, come l'omonimo romanzo di Ray Bradbury dal quale è tratto, ci presenta un futuro (rapportato all'epoca, il libro è del 1953, il film del 1966) possibile (o alternativo) di un mondo dal quale sono banditi i libri. La motivazione è tanto semplice quanto inquietante: i libri sono uno strumento di pensiero, aprono la mente dell'individuo, che ragiona aldilà di schemi prefissati, sfuggendo così al controllo. In tale mondo ad imperare è la televisione, grazie alla quale il potere esercita il controllo sui cittadini. Emblema di questo potere sono le programmazioni televisive, che sono l'unico punto di riferimento ad ogni livello per i cittadini, in particolare La grande famiglia, una sorta di recita collettiva mediante mezzo audiovisivo, che in qualche modo anticipa le moderne tecnologie, anche se nel film è soltanto un altro metodo di alienazione delle menti. Protagonisti di questa epoca sono i pompieri, il cui compito non è quello di spegnere gli incendi, ma di stanare chi nasconde dei libri, in modo da poterli distruggere con il fuoco. La caccia ai libri avviene perché secondo il potere essi non hanno nulla da dire e parlano di gente che non esiste, causando in chi li legge insoddisfazione e desiderio di una vita diversa. Per questo viene invece enfatizzato il potere mediatico della televisione, che induce i cittadini ad una sudditanza nei confronti del potere, che così riesce ad ottenere il pieno controllo. A sfuggire a questo schema sono poche sacche di resistenza, persone che si ostinano a conservare e a leggere dei libri, tenendoli nascosti e prendendosene cura come fossero il bene più prezioso. Tra questi spiccano gli uomini-libro (da notare che in latino liber, che significa anche libro, è l'aggettivo libero), comunità di persone disposte a tutto per di conservare il sapere contenuto nei libri, arrivando perfino ad impararli a memoria e ad assumere delle nuove personalità, prendendo i loro titoli come nome. Ed è proprio uno dei nemici più acerrimi dei libri, un pompiere che crede fermamente nel dovere che è chiamato a compiere, che vive il processo di evoluzione e cambiamento che lo porta ad avvicinarsi ai libri. Spinto dalla curiosità, Montag legge il suo primo libro, David Copperfield di Charles Dickens, che lo induce a proseguire questa esperienza e lo porta ad essere sempre più avido di nuove letture. Il percorso che segue Montag lo porta a vedere la luce dentro il buio creato dalla società in cui vive, un buio del quale lui stesso era stato portatore fino ad allora.Read the whole post...
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