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B_NORM    
view post Posted on 12/9/2012, 12:03 by: MorrisReply
Un tempo in ambito calciofilo si usava dire che il portiere era un uomo solo, avulso dal gioco della squadra (anche se nel calcio moderno le cose sono cambiate), questa definizione ben può adattarsi alla figura del blogger. Chi è questa figura apparsa in rete acquisendo uno spazio e un’importanza sempre maggiori? Il blogger è un po’ di tutto, apprendista scrittore, aspirante giornalista, semplice appassionato. Il ruolo e le peculiarità sono andati modificandosi nel tempo, all’inizio il blogger era semplicemente qualcuno che, invece di tenerlo nascosto in un cassetto, scriveva il proprio diario in rete, rendendolo accessibile a tutti. Quasi subito è arrivata la forma tematica, con persone che sceglievano di mettere in rete e condividere le proprie conoscenze. È proprio questo il punto fondamentale, la molla primaria che spinge il blogger: la volontà di condividere. Eppure il blogger è solo, non ha un vero punto di riferimento verso il quale rapportarsi. In un forum, come in ogni community in generale, un utente condivide con altri utenti rapportandosi con essi, tenendoli presente come punti di riferimento per i suoi contributi. Il blogger invece ha come punto di riferimento un ipotetico lettore, tutto da immaginare. Inoltre si parte dal presupposto che non ci siano contributi, al limite lo spunto offerto può dare spazio a dei commenti, che tuttavia non hanno nulla a che vedere con i post degli utenti di una community. E quindi il blogger si ritrova solo sempre più spesso, con l’unica consolazione dell’eventuale contatore visite, indice che, coscientemente o casualmente, qualcuno quantomeno visiona le pagine condivise. A differenza dell’utente di una community, il blogger deve quindi trovare nella passione, più che nel confronto costruttivo, gli stimoli per continuare a percorrere la sua strada. Sul finire del primo decennio di questo secolo si è avuta una sorta di esplosione di blog: tutti ne avevano uno, era diventata una sorta di moda. La nascita e il diffondersi dei social network ha invertito questa tendenza, con una notevole riduzione del numero di blog in rete, evento che personalmente giudico positivamente, poiché ha consentito una “scrematura” naturale e ha fatto in modo che rimanessero on line i blog con uno scopo reale e non nati semplicemente per seguire una moda passeggera.

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Topic board
Comments: 0 | Views: 76Last Post by: Morris (12/9/2012, 12:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 14/9/2012, 12:26 by: MorrisReply
zombi
A dieci anni di distanza, Romero torna su quello che viene considerato il suo cavallo di battaglia, ovvero i morti viventi. Nel 1978 esce quindi il secondo capitolo della trilogia degli zombi (alla quale però si aggiungeranno in seguito altri film), Dawn of the dead, inspiegabilmente distribuito in Italia con il titolo Zombi. La struttura del film è simile a quella del primo capitolo, fatta eccezione per due varianti: lo scenario non è un paesino di campagna, ma una metropoli come Philadelphia e il risveglio dei morti non è qualcosa di nuovo per i personaggi, ma è la realtà con la quale si trovano a convivere. I morti si sono risvegliati e attaccano i vivi per cibarsene: il loro numero è spaventosamente alto e non sembra esserci un modo per arginare la cosa. Più che nella Notte, c'è una denuncia sociale, che va dalla politica (che invece di organizzare una resistenza sono impegnati a litigare in sterili e interminabili dibattiti) alla società (i protagonisti preferiscono scappare e rifugiarsi da soli in un posto isolato, e in generale ognuno è indotto a pensare al proprio tornaconto). Il fatto che i morti si siano trasformati in mostri cannibali, invece di spingere l'umanità a trovare un punto d'unione, mostra lo specchio reale della società, nella quale sono caduti i dogmi e le convenzioni sociali, con un ritorno all'era preistorica. I protagonisti asserragliati nel centro commerciale e la banda dei motociclisti non si vedono come due gruppi di persone che possono unirsi o aiutarsi a vicenda, ma come nemici. I primi sono visti come possessori di molti beni utili, mentre i secondi sono visti come predoni. A nessuno salta in testa di condividere quello che si ha o di recare aiuto, ma ogni gruppo pensa esclusivamente al proprio vantaggio. E tutt'intorno i morti sono spettatori attivi di questa lotta fratricida, dalla quale si avvantaggiano soprattutto loro. Due sono le frasi chiave che sintetizzano il leitmotiv della pellicola: In una delle prime scene, i due poliziotti incontrano un pastore, che dice loro "Quando i morti camminano, signori, bisogna smettere di uccidere. Altrimenti si perde la guerra", mentre nel centro commerciale il poliziotto afroamericano ricorda una frase che diceva il nonno, originario di Haiti: "Quando non ci sarà più posto all'inferno, i morti cammineranno sulla terra!" In questi due concetti è sintetizzato il significato del film: alla fine saranno "loro" a vincere, perché l'uomo si danneggia combattendo i suoi stessi simili. Inutile è la fuga, perché ci sarà inevitabilmente qualcun altro che vorrà impossessarsi di quello che hai e perché non c'è un posto lontano da "loro".

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Effetto notte,
Film
Comments: 0 | Views: 53Last Post by: Morris (14/9/2012, 12:26)
 

B_NORM    
view post Posted on 19/9/2012, 18:22 by: MorrisReply
innocence-of-muslims
Da qualche settimana in tutte le parti del mondo nelle quali è presente una comunità di religione mussulmana sono scoppiati dei moti di protesta, in alcuni casi anche molto violenti e si è arrivati addirittura ad un attentato in Libia, nel quale è morto il console americano a Bengasi Christopher Stevens. All'origine di tutta questa violenza ci sarebbe una pellicola (chiamarlo film, termine inglese che non identifica solo il materiale usato per girare, ma anche un'opera di carattere cinematografico) pubblicata negli States: Innocence of Muslims. Impropriamente identificato come "il film su Maometto", questa roba non è altro che una serie di scene denigratorie del profeta islamico, del quale viene proposta una versione decisamente negativa. La cosa non stupisce più di tanto, dal momento che la produzione ha origine in ambienti cristiani copti (le cui comunità sono eternamente in conflitto con le comunità islamiche con le quali convivono) con l'aggiunta del famoso pastore Terry Jones, resosi protagonista in passato di roghi del Corano. Sulla genuinità dell'opera o sul suo contenuto artistico non c'è da discutere, si tratta semplicemente di pellicola sprecata, roba che tecnicamente è più indietro dei fratelli Lumière. Certo viene da chiedersi cosa sarebbe successo se al posto di Maometto ci fosse stato Gesù di Nazareth (che gli islamici ritengono uno dei maggiori profeti). Aldilà della semplice osservazione che non sia normale scatenare un putiferio per una cosa del genere, che non è tollerabile che una semplice pellicola possa scatenare una violenza del genere e fomentare un tale odio, ci sono altre osservazioni da fare. Per quale motivo ci si prende la briga di fare qualcosa del genere, conoscendo peraltro quali saranno le conseguenze? Perché andarsi ad impicciare in questo modo degli affari altrui? Sono molto modestamente convinto che ognuno sia libero di credere in quel che vuole, al dio supremo, ai robot e agli ufo, senza che nessuno metta becco per indicare da che parte sia la ragione. Karl Marx sosteneva che "la religione è l'oppio dei popoli", in tal caso lasciate ad ogni popolo la libertà di scegliere il proprio oppio. Ognuno è libero di professare la sua fede, e non per questo deve essere perseguitato, denigrato o ridicolizzato. Si sa che su certe cose non si deve scherzare, fare dell'umorismo malsano sulla religione non è diverso dal raccontare barzellette sui malati terminali. A parole sono tutti bravi a porre dei limiti, ma nei fatti ognuno coltiva il proprio orticello. Cosa si pensava di ottenere con questa pellicola? Un'opera d'arte? NO. Perché è girata (per limitarsi ad una sola obiezione) in maniera veramente ridicola, con i personaggi spiaccicati su dei fondali finti.

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Camera con vista,
Film
Comments: 0 | Views: 56Last Post by: Morris (19/9/2012, 18:22)
 

B_NORM    
view post Posted on 25/9/2012, 16:28 by: MorrisReply
myspace
Myspace, il sito che ha dato il via al fenomeno dei social network cerca di risorgere dalle ceneri e ritentare l'assalto a facebook, anche se con con intenti differenti. Non che il network fosse morto, ma è diventato un fenomeno di nicchia, specializzandosi soprattutto in webpage di gruppi e artisti musicali. Peraltro a capo dell'azienda non c'è più solo Rupert Murdoch, ma anche Justin Timberlake, che nello scorso anno ha rilevato una fetta della proprietà dall'editore australiano. Il nuovo sito è graficamente rinnovato, con molte nuove funzioni e alcuni spunti presi da Google+ e twitter.
Per creare il proprio profilo ci si può avvalere dei dati già condivisi su Facebook e Twitter e le nuove funzioni sono specificatamente indirizzate ad una fascia d'età matura che si interessa al mondo della musica e dei video musicali.

Edited by Morris - 24/3/2020, 14:23

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Nerd Herd,
Social network
Comments: 2 | Views: 108Last Post by: Morris (26/9/2012, 13:39)
 

B_NORM    
view post Posted on 30/9/2012, 21:27 by: MorrisReply
Facciamo una piccola panoramica sul mondo dei browser: voglio oggi esaminare uno per uno i cinque browser principali. Quali sono le differenze tra i vari browser, quali vantaggi offre ognuno e quali sono i punti deboli?
Explorer è stato per lunghi anni il browser più utilizzato, forte soprattutto del fatto di essere il browser di default su tutti i pc. Solo di recente la sua egemonia è stata intaccata da Google Chrome, che ora detiene il primato. Non ha giocato a favore di Explorer la scelta della Microsoft di puntare su standard propri e di offrire una scarsa compatibilità con i nuovi linguaggi: la visualizzazione di molti siti web non è compatibile con il browser. A questo si aggiungano diversi problemi di sicurezza riscontrati negli anni, con un gran numero di falle che consentono a siti malevoli di eseguire codici arbitrari sulle macchine degli utenti.
Firefox è stato a lungo il browser migliore, personalizzabile a piacere ed in continuo sviluppo, dotato inoltre di alti standard di sicurezza. Punto dolente la velocità e la pesantezza: riesce ad essere lento anche con molta ram, e la presenza di componenti aggiuntivi ne peggiora le performance sotto questo profilo. Nonostante le grandi possibilità che offre di costruire il proprio browser personalizzato con i diversi addons sviluppati in modalità open source, firefox soffre troppo l’accumularsi delle varie applicazioni, rallentandosi in maniera marcata.
Chrome è un browser velocissimo e con buona personalizzazione grazie ad una vasta gamma di extensions. Offre una buona sicurezza come Firefox, ma perde di stabilità in modalità multischeda e soffre di un rallentamento con l’accumularsi dei vari addons, che comportano anche una maggiore pesantezza del software sulla ram del computer.
Opera si presenta inferiore rispetto ad altri browser in fatto di sicurezza e di personalizzazione (esistono i componenti aggiuntivi anche per Opera ma sono in numero decisamente minore rispetto agli addons di Firefox e alle extensions di Chrome), anche se offre la possibilità di creare pulsanti-funzione personali, di utilizzare comandi vocali e di impostare una pagina iniziale a riquadri con diverse pagine web. Il browser offre inoltre una migliore velocità media, che non risente dell'apertura di più schede e che mantiene la stabilità a prescindere dal numero di schede aperto.
Safari è il browser fornito di default con Mac e soffre (anche se in misura minore) degli stessi problemi che affligono il concorrente Microsoft: non offre grandi possibilità né grandi sviluppi, “campa” soprattutto sul fatto di essere il browser di default del sistema operativo targato Apple.

Edited by Morris - 16/11/2015, 00:03

Tags:
Browser,
Nerd Herd
Comments: 5 | Views: 161Last Post by: Morris (3/10/2012, 19:42)
 

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