2 user(s) online
2 guests
0 members
0 Anonymous Members
[ View Complete List ]

Groups' legend:
[Blogger]
[User]

Statistics
Morris Blog have:
232 articles, 251 comments, 101 members,
34,408 total visits, 19 monthly visits

Most users ever online was 64 on 17/8/2017, 18:36


Last comments
20/3 16:26: Morris in Guestbook
8/11 12:05: Morris in Nove anni insieme
8/10 13:58: Morris in Alla ricerca della balena bianca



B_NORM    
view post Posted on 3/6/2015, 13:07 by: MorrisReply
La guerra dei browser è quel conflitto commerciale che si alimenta con la rivalità tra i diversi produttori di browser web. Fatta eccezione per la breve disputa tra il colosso della Microsoft Internet Explorer ed il primo browser free Netscape navigator, la vera guerra inizio con la nascita del 2004 del primo vero concorrente di Explorer, Mozilla Firefox. Il browser multipiattaforma ed open source della Mozilla foundation ha rosicchiato sin dai primi anni di vita una buona fetta di mercato, arrivando a conquistarne circa un quarto. Ma la vera guerra alla Microsoft poteva portarla solo un altro colosso, ossia Google, con il lancio del proprio browser web Chrome nel 2008. In verità la corsa era già diventata a tre con il lancio nel 2007 di Safari da parte della Apple, ma il browser del colosso di Cupertino è stato sviluppato e pensato sostanzialmente per la piattaforma proprietaria, nonostante sin dal 2008 sia stata lanciata una versione per i sistemi operativi Windows. Altri browser, anche alcuni con potenzialità notevoli come Opera, non sono mai riusciti ad entrare in maniera importante nel mercato, rimanendone ai margini e riuscendo ad ottenere dei numeri molto limitati.
Con la nascita di Chrome la guerra dei browser conosce una fase decisiva: come illustrato nei grafici che seguono, la scalata del browser targato Google è inarrestabile, così come sembra senza fine il crollo di Explorer. Il primo si presenta come un concorrente forte gestito da un colosso del settore, mentre il secondo perde il suo appeal sul mercato dovuto in gran parte alla presenza da più tempo e al fatto di essere il programma di default su gran parte dei dispositivi. Queste due caratteristiche, che hanno consentito al browser Microsoft di limitare l'avanzata di Firefox, non gli consentono di competere però con l'ascesa di Chrome, anche a causa di alcune scelte discutibili dei programmatori. Il browser infatti non è pienamente compatibile con buona parte dei siti web, la cui visualizzazione è errata. Quando anche Explorer si adegua agli standard adottati dagli altri concorrenti, ormai la frittata è fatta, con il sorpasso avvenuto.
La continua ascesa di Chrome accompagna il declino di Explorer fino ai nostri giorni, quando sembra che ormai le posizioni si siano assestate (come mostra il grafico 4), ma la Microsoft ha ancora un asso da giocare: con la prossima versione del suo sistema operativo, Windows 10, Explorer sarà soppiantato dal nuovo browser Edge, che potrebbe scompigliare le carte e consentire alla casa di Albuquerque di scrivere un nuovo capitolo della guerra dei browser.

Read the whole post...



Tags:
Browser,
Nerd Herd
Comments: 0 | Views: 82Last Post by: Morris (3/6/2015, 13:07)
 

B_NORM    
view post Posted on 9/6/2015, 10:24 by: MorrisReply
Quando si entra a far parte di una community, intesa qui solo come forum di discussione, escludendo le community social, l'obiettivo è quello di confrontarsi con altri utenti su determinati temi. In passato, ma la cosa è vera anche oggi, il forum virtuale era il luogo di confronto su temi cosiddetti di nicchia, che incontravano l'interesse di poche persone, che potevano quindi avere difficoltà a trovare qualcun altro con cui parlarne dal vivo. Il discorso si è poi man mano ingrandito, con la nascita di forum in continua crescita. All'interno di questi forum si sono sviluppate diverse figure, l'amministratore, il moderatore e le varie categorie di utenti. Ed è proprio sull'utenza della community che vorrei porre l'attenzione: se indubbiamente una community esiste e prospera grazie al lavoro di amministratori e moderatori, allo stesso tempo è palese che sia l'utenza a rendere una community tale.
Il novizio giunge sul forum solitamente tramite un motore di ricerca (casi a parte sono quelli che sono invitati da qualcuno che fa già parte della community), grazie al lavoro degli amministratori che è indirizzato particolarmente in quel senso. Il visitatore si trova di fronte a questa community, il cui ordine, inteso sia come armonia tra gli utenti che come disposizione dei contenuti, è frutto soprattutto del lavoro dei moderatori. A questo punto entra in gioco l'utenza, che è sostanzialmente l'unica ad essere in grado di trasformare il visitatore (che sia occasionale o frequente, il cosiddetto lurker) in un utente attivo. La scelta di partecipare ad un forum deriva dall'interesse per i temi trattati, ma soprattutto è dovuta al coinvolgimento che gli utenti della community sono in grado di offrire. Difficilmente qualcuno vorrebbe entrare a far parte di una community caotica nella quale gli utenti piuttosto che discutere sembrano prigionieri di litigi infiniti, fatta eccezione per chi è alla ricerca proprio di un ring virtuale sul quale azzuffarsi con dei perfetti sconosciuti (il cosiddetto flamer). Ad attirare il novizio medio è l'andamento delle discussioni, il modo in cui i vari utenti portano avanti le proprie tesi, e soprattutto il pensiero di come lui stesso potrebbe entrare in una community del genere. Ed è già in questo momento che comincia a formarsi un'opinione dei vari utenti. Già, perché all'interno delle community, pur essendo tutti uguali, gli utenti si distinguono gli uni dagli altri per la loro reputazione. Per reputazione non si intende certo il livello di rating ottenuto con un sistema di pollici o di +/- dei vari plugin presenti sulle varie piattaforme, ma una reputazione reale, ossia il livello di stima, di autorità, di credibilità di cui ogni utente gode.

Read the whole post...



Tags:
Topic board
Comments: 0 | Views: 91Last Post by: Morris (9/6/2015, 10:24)
 

B_NORM    
view post Posted on 19/6/2015, 15:58 by: MorrisReply
Il calcio è uno degli sport più affascinanti del mondo, di certo il più seguito, anche e soprattutto per una sua regola fondamentale: le partite non sono mai scontate. Come in tutti gli sport di squadra, esistono diversi livelli di forza che caratterizzano i rapporti tra le varie compagini, con alcune che sono migliori di altre, anche con un gran margine di differenza. Solitamente questo margine di differenza fa sì che la squadra più forte sia pronosticata come favorita, cosa che, a differenza di quanto avviene negli altri sport, non si trasforma in realtà. Negli sport di squadra, quanto più è ampia la differenza di forza tra le due squadre, tanto più è probabile che la più forte prevalga, ma nel calcio questo succede molto meno frequentemente, anche se, ovviamente, succede comunque nella stragrande maggioranza dei casi. Il tutto nasce dall'importanza che riveste la tattica in questo sport. Una squadra ben disposta in campo è in grado di poter bloccare una squadra sulla carta superiore per potenzialità dei singoli giocatori. Nel corso del tempo, questo concetto è giunto all'esasperazione, tanto che le partite sono diventate più veloci ed allo stesso tempo più bloccate. Più che contare sull'estro dei singoli, si tende a giocare come una vera e propria partita a scacchi tra i due allenatori. Per questo i giocatori hanno dei movimenti molto standardizzati che possono essere controllati con un attento studio nella preparazione della partita, ed è sempre per questo che si assiste a partite fatte di continui passaggi (per lo più in orizzontale, molto spesso anche all'indietro) e alla quasi sparizione di quello che è il sale del calcio: il dribbling.
Oggi si tende ad arrivare nei pressi della porta avversaria con una manovra che avvolga gli avversari e li costringa a sguarnire una fascia o ad aprire un buco al centro, mediante una rete di passaggi il più possibile certi. Difficilmente si prova il passaggio insicuro, che, complice la difesa alta e il pressing avversario, potrebbe causare grossi pericoli in caso di palla persa. Si tende quindi ad avvicinarsi in massa all'area avversaria e a cercare la superiorità numerica con i lanci lunghi a scavalcare gli avversari, i passaggi filtranti in velocità e le triangolazioni veloci sulle fasce. Non si cerca più (anche perché sembra che rispetto al passato ci siano molti meno giocatori in grado di farlo) di creare la superiorità con il dribbling, è raro vedere qualcuno provare ad incunearsi tra i difensori avversari per provare a tirare in porta. Ormai anche il classico fantasista o l'ala, i giocatori tecnicamente più talentuosi, provano di rado questa soluzione, dal momento che anche loro hanno delle zone di campo da coprire sia in fase di possesso che di non possesso, quindi hanno un dispendio di energie maggiore che non consente loro di giocare una partita fatta di scatti per sorprendere gli avversari. E così ci troviamo ad assistere a partite di un tatticismo esasperato che solo l'errore dell'avversario (piuttosto che una propria prodezza) consente di sbloccare. Nonostante la sempre crescente mole di partite che si giocano e che sono disponibili per la visione televisiva, lo spettacolo scema considerevolmente rispetto al passato.

Read the whole post...



Tags:
Calcio,
Camera con vista
Comments: 0 | Views: 74Last Post by: Morris (19/6/2015, 15:58)
 

Search: