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8/11 12:05: Morris in Nove anni insieme
8/10 13:58: Morris in Alla ricerca della balena bianca



B_NORM    
view post Posted on 4/11/2014, 09:58 by: Morris BlogReply
Già, sono quattro. Sono quattro gli anni che compie questo blog, nato quasi per caso e rimasto lì senza uno scopo ben preciso, correndo il rischio di diventare un sito warez. Sì, perché la mia passione per il telefilm Chuck (dal quale è tratto il titolo della rubrica informatica Nerd Herd) e per i vari software mi hanno portato a creare un circolo vizioso dei download e degli streaming. Ma questo quarto anno è stato forse quello più importante per il blog: in primo luogo ha ottenuto una sua identità ben definita, strutturata nelle diverse rubriche che organizzano le mie passioni. Per assurdo quello che era il blog minore (anche perché nato un anno dopo gli altri due e perché creato con gli avanzi di Anime Dojo) potrebbe essere benissimo il contenitore degli altri due, che potrebbero essere accorpati a mo' di rubriche. Ovviamente questo non succederà, dato che il trasferimento dei dati non è possibile tra differenti circuiti e che comunque le tematiche di Anygame e Anime Dojo continuo a pensarle come autonome (vista anche la loro mole).
È stato un anno ricco di cambiamenti quindi. In particolare dal punto di vista qualitativo degli articoli c'è stato un grosso cambiamento. Non più notizie di vario tipo, questo non è mai stato (né poteva essere) un sito d'informazione, ma soltanto un angolo di approfondimento. Quindi la notizia verrà data nel momento in cui sentirò il bisogno di un approfondimento, di una mia considerazione sulla notizia, non più quindi con scopo informativo. Questo ha comportato un peggioramento dal punto di vista quantitativo, dato che il numero degli articoli si è sensibilmente ridotto, ma credo che i miei (pochi) lettori siano più che felici di avere a che fare con meno articoli, se questo significa leggere qualcosa di migliore rispetto al passato. La struttura delle rubriche è nata quest'anno per ordinare un po' le tematiche del blog, che erano un po' troppo vaghe e soprattutto difficili da organizzare solo con le varie etichette. Ho così potuto dare sfogo alla mia passione per i libri, per il cinema, per l'informatica, lasciando spazio anche per la mia camera con vista (che fino a qualche mese fa era addirittura il sottotitolo del blog) e per le tematiche dedicate al circuito che ospita il sito. Spero di poter festeggiare anche l'anno prossimo con qualche bella novità, ma soprattutto spero di farlo con tanti articoli in più!

Edited by Morris - 30/10/2015, 13:52

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Archivio
Comments: 0 | Views: 34Last Post by: Morris Blog (4/11/2014, 09:58)
 

B_NORM    
view post Posted on 7/10/2014, 12:31 by: MorrisReply
Questo libro è un romanzo, anche se in realtà non lo è. Potrebbe essere un insieme di romanzi, pur non essendolo. Potrebbe addirittura definirsi una sorta di romanzo cornice (come il Decameron di Boccaccio), ma nemmeno questa sarebbe una definizione pienamente giusta di quest'opera di Calvino. Questo è il romanzo dell'incertezza che prende il lettore (e non a caso è un Lettore, con la l maiuscola, il protagonista) durante la lettura di un libro. Mentre ci si appassiona alla trama della vicenda narrata, sorgono mille domande: Cosa succederà? Quale sviluppo inaspettato si cela dietro l'angolo? Come reagirà il tale personaggio al comportamento di quell'altro? Domande alle quali ci si aspetta la risposta, che non sempre arriva, o, per meglio dire, non arriva sempre nei termini che ci si aspetterebbe. Ma cosa succederebbe se quelle risposte che il lettore si aspetta non giungessero affatto? Come si sentirebbe il lettore di gialli che non scopre il nome dell'assassino perché qualcuno ha strappato l'ultima pagina del libro? In un certo senso Se una notte d'inverno un viaggiatore si presenta come l'incubo del lettore, costretto ad abbandonare il libro che stava leggendo perché questo è incompleto, perché manomesso. Ma questo non è un evento occasionale, ma diventa la prassi, succede con ogni libro. Si legge l'inizio di un libro per scoprire che ad un certo punto ne comincia un altro, andando alla ricerca dell'altro ci si imbatte in un terzo, poi un quarto e così via, quasi come perduti in una diabolica spirale. In sostanza questo libro di Calvino si presenta come qualcosa che il lettore terrà sempre presente, anche nelle letture successive: la conoscenza del finale non è scontata, così come nella realtà non è dato sapere cosa ci riserva il futuro e quali nuovi e strani sviluppi ha in serbo per noi.

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Invito alla lettura
Comments: 0 | Views: 55Last Post by: Morris (7/10/2014, 12:31)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/10/2014, 11:06 by: MorrisReply
fahrenheit-451
Fahrenheit 451 di François Truffaut, come l'omonimo romanzo di Ray Bradbury dal quale è tratto, ci presenta un futuro (rapportato all'epoca, il libro è del 1953, il film del 1966) possibile (o alternativo) di un mondo dal quale sono banditi i libri. La motivazione è tanto semplice quanto inquietante: i libri sono uno strumento di pensiero, aprono la mente dell'individuo, che ragiona aldilà di schemi prefissati, sfuggendo così al controllo. In tale mondo ad imperare è la televisione, grazie alla quale il potere esercita il controllo sui cittadini. Emblema di questo potere sono le programmazioni televisive, che sono l'unico punto di riferimento ad ogni livello per i cittadini, in particolare La grande famiglia, una sorta di recita collettiva mediante mezzo audiovisivo, che in qualche modo anticipa le moderne tecnologie, anche se nel film è soltanto un altro metodo di alienazione delle menti. Protagonisti di questa epoca sono i pompieri, il cui compito non è quello di spegnere gli incendi, ma di stanare chi nasconde dei libri, in modo da poterli distruggere con il fuoco. La caccia ai libri avviene perché secondo il potere essi non hanno nulla da dire e parlano di gente che non esiste, causando in chi li legge insoddisfazione e desiderio di una vita diversa. Per questo viene invece enfatizzato il potere mediatico della televisione, che induce i cittadini ad una sudditanza nei confronti del potere, che così riesce ad ottenere il pieno controllo. A sfuggire a questo schema sono poche sacche di resistenza, persone che si ostinano a conservare e a leggere dei libri, tenendoli nascosti e prendendosene cura come fossero il bene più prezioso. Tra questi spiccano gli uomini-libro (da notare che in latino liber, che significa anche libro, è l'aggettivo libero), comunità di persone disposte a tutto per di conservare il sapere contenuto nei libri, arrivando perfino ad impararli a memoria e ad assumere delle nuove personalità, prendendo i loro titoli come nome.
Ed è proprio uno dei nemici più acerrimi dei libri, un pompiere che crede fermamente nel dovere che è chiamato a compiere, che vive il processo di evoluzione e cambiamento che lo porta ad avvicinarsi ai libri. Spinto dalla curiosità, Montag legge il suo primo libro, David Copperfield di Charles Dickens, che lo induce a proseguire questa esperienza e lo porta ad essere sempre più avido di nuove letture. Il percorso che segue Montag lo porta a vedere la luce dentro il buio creato dalla società in cui vive, un buio del quale lui stesso era stato portatore fino ad allora.

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Effetto notte,
Film
Comments: 0 | Views: 53Last Post by: Morris (2/10/2014, 11:06)
 

B_NORM    
view post Posted on 11/9/2014, 15:59 by: MorrisReply
i-cento-passi
I cento passi del titolo sono la distanza tra l'abitazione di Giuseppe Impastato e l'abitazione di Gaetano Badalamenti a Cinisi, paesino in provincia di Palermo. Giuseppe, da tutti chiamato Peppino, è un ragazzo che non si sottomette alla legge della mafia che governa a tutti gli effetti il suo paese natale. Quindi non perde occasione per denunciare le malefatte del boss locale, Gaetano Badalamenti, con il quale lo stesso padre di Peppino, Luigi, ha dei rapporti di amicizia. Tra le varie attività di Peppino contro la mafia (cineforum, manifestazioni, il giornalino L'idea socialista) spicca la creazione di Radio Aut, della quale lui stesso è il principale speaker e dove mette in scena una pungente satira sui mafiosi locali e i loro conniventi. La storia di Peppino si conclude, come spesso accade in questi casi, in maniera tragica: viene aggredito e fatto saltare in aria sui binari della ferrovia. La cosa più importante del film non è la storia, l'ambientazione o l'interpretazione dei personaggi, bensì il messaggio che viene comunicato, l'essenza di quello per cui Peppino aveva lottato ed è morto. Ovviamente non mancano gli orpelli e i ricami alla trama, ma sostanzialmente segue in maniera piuttosto fedele i fatti. L'interpretazione del cast (così come la regia) è decisamente magistrale, spiccano tra tutte le performances di Luigi Lo Cascio (Peppino Impastato) e Lucia Sardo (Felicia Impastato), che rendono al meglio la carica emotiva dei due personaggi da loro interpretati. Anche la colonna sonora (che vive in gran parte di canzoni dell'epoca, a cavallo tra gli anni '60 e gli anni '70) si inserisce nella trama a scandirne i passaggi più importanti: si passa da House of the rising sun degli Animals durante la genesi di Radio Aut alla struggente Summertime di Janis Joplin nella notte dell'agguato, senza scordare la theme song A whiter shade of pale dei Procol Harum, che ricorre più volte nel corso del film.

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Effetto notte,
Film
Comments: 1 | Views: 89Last Post by: Kakashi (15/9/2014, 00:02)
 

B_NORM    
view post Posted on 9/9/2014, 16:40 by: MorrisReply
Qualche mese fa mi sono preso il disturbo di spiegare come mai sui blog fosse presente il pulsante di voto in top nonostante non ci fosse il numero indicante il posto in classifica e via discorrendo (per chi volesse leggere, qui). L'idea di base è rimasta la stessa, a me la top non interessa e quindi da oggi non ci sarà nemmeno il pulsante di voto. Dato che non mi interessa e che comunque, dopo aver dato uno sguardo agli ultimi sondaggi, ho capito che il pulsante non viene utilizzato poi molto, ho deciso di non prendermi neanche il disturbo di aggiornarlo. Ovviamente il discorso sulla libertà dell'utente rimane, chi vuole votare può farlo nel sondaggio sul forum top, cambia soltanto che non sarà più possibile farlo mediante il pulsante.

Aggiornamento 21/10/2015

È possibile votare anche tramite il menu della barra utente, nella tendina sotto l'icona del circuito è presente il link Vota in Top Blog. Questo rende ancora più inutile il pulsante.

Aggiornamento 5/12/2015

Dato che hanno ideato il pulsante che si aggiorna da solo e che nell'header c'è parecchio spazio libero, ho messo un'icona/pulsante, grazie all'aiuto (si fa per dire, in realtà ha fatto tutto lui, pure il codice ha messo) di Kakashi, che ringrazio.

Edited by Morris - 5/12/2015, 20:03

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Forumfrì
Comments: 0 | Views: 55Last Post by: Morris (9/9/2014, 16:40)
 

B_NORM    
view post Posted on 13/7/2014, 12:20 by: MorrisReply
I file che cancelliamo dal nostro pc in realtà non vengono effettivamente cancellati (anche perché il processo non sarebbe più così veloce), semplicemente vengono etichettati come riscrivibili. Per questo è possibile, tramite apposite procedure, recuperare i file cancellati, addirittura dopo una formattazione. Quando però si vuole eliminare ogni traccia di un file, ad esempio per salvaguardare la propria privacy, bisogna usare dei programmi specifici, come Hardwipe. Questo programma consente non solo di cancellare definitivamente i file, ma anche di sanare l'hard disk o un disco esterno, liberando effettivamente lo spazio libero (occupato in realtà da file eliminati ancora da sovrascrivere). Il processo di cancellazione file è possibile avviarlo anche dal menu del tasto destro del mouse, però bisogna tenere presente che la procedura richiede più tempo rispetto a quella di windows: evidentemente la Microsoft ha preferito la velocità di procedura all'esecuzione vera e propria, tanto i file cancellati verranno prima o poi sovrascritti. Ma per alcune cose è preferibile non aspettare quel prima o poi, proteggendo la cancellazione definitiva di dati sensibili. Ci sono anche altri modi per ottenere lo stesso scopo, utilizzando ad esempio l'applicazione di AVG Shredder, oppure altri programmi specifici come Eraser.

Edited by Morris - 19/9/2016, 20:28

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Guide,
Nerd Herd
Comments: 0 | Views: 100Last Post by: Morris (13/7/2014, 12:20)
 

B_NORM    
view post Posted on 9/7/2014, 11:37 by: MorrisReply

Uno spettro si aggira per l'Europa: è lo spettro del comunismo.


Con queste parole, datate 1848, si può determinare la nascita del comunismo. Il comunismo è morto! Quante volte ho ascoltato questa frase con ilarità? Quale comunismo è morto? Quello di Stalin? Personalmente non credo che il dittatore Josif Stalin possa essere identificato come comunista solo perché si dichiarava tale. Ognuno è un certo tipo di persona o non lo è affatto secondo le sue azioni. Le azioni di Stalin di certo non fanno pensare a quelle di un seguace di Marx, in quanto la dittatura del singolo non è per quest'ultimo una forma di stato giusta, ma del tutto deleteria per il popolo. Totalmente campata in aria è quindi l'affermazione succitata. In ogni caso, anche se Stalin fosse stato comunista e il suo Stato fosse crollato, l'idea del comunismo non sarebbe di certo morta. Un ideale nasce da un uomo e muore solo quando più nessuno lo propugna. Finché ci saranno comunisti, l'ideale del comunismo vivrà. Oggi il comunismo è tante cose: per alcuni un ideale in cui credere e per cui combattere fino alla morte; per altri un movimento filosofico sviluppatosi nell'ottocento; per altri ancora il comunismo è qualcosa come la Coca Cola, una sorta di brand di moda, un modo di vivere e non di pensare.
Ma il vero quesito non è cos'è il comunismo oggi? ma che cosa significa essere comunisti oggi? Cosa significa essere giudicati comunisti in un mondo in cui ciascuno cerca di apparire in maniera differente dalla sua vera essenza, un mondo in cui si arriva a rinnegare le proprie origini, cercando di sembrare migliori e seguendo false morali. Ogni falsa morale è come un letto di Procuste1 scriveva Friedrich Wilhelm Nietzsche ne Il crepuscolo degli idoli. Ed è proprio nel letto di Procuste che finiscono coloro che si fanno guidare da una morale falsa, soprattutto se religiosa. Oggi vediamo politici che prostituiscono i propri ideali per ottenere una poltrona. Oggi i comunisti si alleano con i cattolici per vincere le elezioni. Da questo punto di vista si può dire che il comunismo è morto, tradito nei modi più abietti per il potere. Oppure molto più squallidamente gli ideali vengono traditi, così come i propri sogni e le proprie ambizioni, per il fascino del denaro. Nella dottrina comunista non c'è né l'uno né l'altro. Ma cosa è diventato il comunismo oggi? È qualcosa di astratto ed indefinibile, un ostacolo per gli interessi economici dei potenti, non più una dottrina materialista come quella esposta da Karl Marx. Perché l'uomo moderno cerca la felicità nel denaro e nel potere, credendo che una volta ottenutili, anche a costo di calpestare gli altri, si sia raggiunta la felicità.

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Camera con vista,
Politica,
Storia
Comments: 0 | Views: 75Last Post by: Morris (9/7/2014, 11:37)
 

B_NORM    
view post Posted on 3/7/2014, 17:37 by: MorrisReply
Alessandro Manzoni era uno scrittore molto scrupoloso e preciso, che dedicava molto tempo alla documentazione prima di intraprendere la scrittura di un romanzo. La scelta di far passare il testo come non suo, ma come un semplice ritrovamento, è il suo tentativo di apparire più imparziale possibile agli occhi del lettore. L'intreccio della storia è molto complesso, ma la narrazione risulta avvincente, dato che il Manzoni utilizza un registro semplice e comprensibile a tutti. La struttura del romanzo ha due caratteri fondamentali: il vero storico costituito dall'ambientazione e il verosimile dei personaggi. I protagonisti della vicenda sono Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due promessi sposi che si trovano a dover affrontare mille peripezie a causa di un signorotto del luogo, don Rodrigo, che si è invaghito della ragazza e vorrebbe farla sua. Per rendere avvincente la narrazione, il Manzoni utilizza lo spannung, inserendo al suo interno degli apici di tensione (come sono ad esempio la narrazione della carestia e quella della peste), mostrando la situazione reale del periodo vissuta dai personaggi del romanzo. Lo sviluppo dell'intreccio vive anche sulla crescita dei protagonisti, che vengono seguiti nelle varie vicende che si trovano ad affrontare. Il sempliciotto Renzo, che si fa abbindolare facilmente da tutti, è costretto gioco forza a crescere quando si trova in una situazione molto più grande rispetto alla realtà quotidiana del suo paesello. La timida Lucia, che dipende dalla madre Agnese, che la consiglia e la indirizza, tende ad essere ingenua e ad avere troppa fiducia nel prossimo, trovandosi spesso ingannata. Ma i personaggi più forti dell'universo de I promessi sposi sono due comprimari che hanno una funzione molto importante nello svolgersi dell'intreccio: l'Innominato e Gertrude. Del primo Manzoni non ci fornisce il nome, dicendo che era uno dei più scapestrati signorotti del tempo, ma fa anche luce sulla sul suo pentimento e sulla sua volontà di conversione: nel momento più alto della tensione narrativa di questo personaggio, c'è anche lo spannung di Lucia. La conversione dell'Innominato non è frutto di un momento, ma culmine di una profonda riflessione che il personaggio già maturava da tempo. La liberazione di Lucia è soltanto la possibilità che gli viene offerta di redimersi. Personaggio per certi versi analogo è quello di Gertrude, anch'essa rosa dai rimorsi per i suoi peccati, ma è profondamente diverso perché in lei non c'è alcun sentimento di redenzione e conversione. Gertrude è consapevole dei suoi delitti, ma non fa nulla per cambiare, priva di una volontà in tal senso.

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Invito alla lettura
Comments: 0 | Views: 73Last Post by: Morris (3/7/2014, 17:37)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/6/2014, 16:29 by: MorrisReply
Nel corso degli articoli precedenti c'è stata l'analisi delle prospettive del documentario come documento storico, tenendo presente che oggi il documentario storico è soprattutto televisivo. L’avvento della televisione ha modificato, infatti, la realizzazione di filmati che si occupassero di storia. Trasmissioni televisive come La Grande Storia o Appuntamento con la Storia sono ormai entrate di pieno diritto nei palinsesti, e raggiungono percentuali di share invidiabili. Almeno in parte si è quindi realizzato il sogno di coloro che volevano usare il mezzo visivo a fini educativi e didattici. La storia del documentario è anche la storia dei cinegiornali o dei filmati di propaganda, ugualmente utili a scoprire la faccia ufficiale della storia. Si è visto come la propaganda possa falsare la realtà con filmati costruiti ad arte.
Anche il cinema di fiction può essere di valido aiuto a ricostruire la storia, ma soprattutto è evidente qual è in questo campo la maggiore forza del cinema: il potere evocativo. E questo dovrebbe essere il primo dei motivi per i quali un documentario debba essere considerato un documento storico. Ci sono alcune cose che i libri non possono spiegare appieno: dire per esempio che il fascismo aveva molto seguito in Italia non ha la stessa forza delle immagini di folla osannante ai discorsi del duce: l’impatto è molto più forte e completo.
Con l'avvento della trasmissione digitale, il mercato televisivo si è ampliato a dismisura: mentre prima un segnale analogico aveva bisogno di molta banda per poter trasmettere un canale, con il segnale digitale è possibile un notevole risparmio, che consente quindi una maggiore disponibilità di canali. Questo ha portato in gran parte alla nascita dei canali tematici, ossia canali dedicati esclusivamente ad un particolare tema. E il servizio pubblico ha, tra le altre cose, ampliato la sua offerta con la creazione del canale Rai storia. Questo canale, unico nel suo genere, offre una trasmissione 24 ore su 24 di documentari, film storici, trasmissioni di approfondimento sulla Storia. Certo, se da un lato c'è la possibilità di vedere storia in tv a qualsiasi ora, questo presenta anche un rovescio della medaglia: con un canale interamente dedicato, la Storia è praticamente scomparsa dai palinsesti degli altri canali, cosa che ha in qualche modo contribuito alla perdita di successo dei programmi che erano stati lanciati inizialmente sulle reti principali. In ogni caso il canale è uno strumento importantissimo, dato che offre, unitamente all'offerta web della Rai, una possibilità pressoché infinita di indagine all'interno degli archivi della televisione di stato, che raccolgono peraltro anche i vecchi filmati del Luce e della Settimana Incom.

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Effetto notte,
Il documentario: un documento storico
Comments: 0 | Views: 57Last Post by: Morris (21/6/2014, 16:29)
 

B_NORM    
view post Posted on 19/6/2014, 14:15 by: MorrisReply
Nell’immediato secondo dopoguerra, il cinema italiano è privo dei più elementari mezzi tecnici, eppure vive il suo momento di massimo splendore. Quel tipo di cinema che viene definito Neorealismo, nasce dalla scelta di girare i film non più nei teatri di posa, ma per le strade, facendo muovere personaggi verosimili (con attori presi dalla strada) nella realtà incredibile che viveva l’Italia. Nascono così capolavori come Roma città aperta, Paisà, Ladri di biciclette, Sciuscià. Questi film, nonostante nascano come fiction hanno il loro valore storico: essi rappresentano infatti il vissuto di un popolo uscito sconfitto da una guerra, ma che ha conservato la sua dignità anche nei momenti più difficili. Sceneggiatori e registi come Cesare Zavattini, Sergio Amidei, Federico Fellini, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica documentano la storia della rinascita del paese, partendo dalle trasformazioni in atto nella società. L’impatto più forte è però quello evocativo: Roma città aperta e Germania anno zero trasportano lo spettatore nella realtà della Roma e della Berlino di quegli anni meglio di quanto possano fare le parole.
Lo stesso discorso può valere per film come ‘O sole mio di Giacomo Gentilomo e Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy. Questi due film, il primo del 1945, a guerra appena terminata, e il secondo del 1962, sono le uniche testimonianze visive che riguardano quel particolare episodio della Resistenza. Dal film di Gentilomo furono estratte delle sequenze per inserirle nei documentari sulle quattro giornate, dato che le immagini erano delle riproduzioni di scene vissute poco tempo prima dagli stessi protagonisti. La genesi del film di Loy è chiaramente differente, visto che fu girato a quasi vent’anni dai fatti, ma ciononostante anch’esso presenta dei caratteri di documento, visto che si basa su ricostruzioni di episodi reali, vissuti da personaggi poco caratterizzati, onde non disperdere la coralità di un avvenimento che non vide protagonisti principali, ma vide come protagonista unico il popolo napoletano nel suo insieme. Anche Roberto Rossellini, l’iniziatore del Neorealismo, si dedica negli anni ’60 alla ricerca storica. Il risultato migliore della sua opera è La prise du pouvoir par Louis XIV, una ricostruzione storica in costume realizzata per la televisione francese.

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Effetto notte,
Il documentario: un documento storico
Comments: 0 | Views: 52Last Post by: Morris (19/6/2014, 14:15)
 

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