Il cacciatore (The deer hunter)

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Morris
view post Posted on 22/4/2020, 14:46 by: Morris
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Il cacciatore
Il cacciatore è il primo film a portare al cinema la guerra del Vietnam, pochi anni dopo una sconfitta cocente per gli Usa non solo sul piano militare, ma anche sul piano psicologico, visto il forte impatto che aveva avuto ed avrebbe avuto anche in seguito sull'opinione pubblica e sui veterani. A differenza di altri film sullo stesso argomento, non è un film di guerra tout-court come Apocalipse now di Coppola (che tuttavia si ispira a Cuore di tenebra di Conrad, la guerra del Vietnam è sostanzialmente uno scenario), né un film di protesta come Nato il 4 luglio di Oliver Stone, si narrano le vicende di tre amici in quel particolare momento storico. Mike, Nick e Steven sono tre amici che vivono in una piccola cittadina della Pennsylvania e sono in procinto di partire per la guerra. Tuttavia al centro dell'attenzione ci sono da un lato Steven, che sposa Angela nonostante sia incinta di un altro uomo, e dall'altro il triangolo composto da Nick, la fidanzata Linda e Mike, a cui Linda non è indifferente. Le loro esistenze tranquille, scandite dal lavoro in acciaieria e dalle battute di caccia con gli altri amici, sono sconvolte dall'improvviso irrompere della guerra nelle loro vite.
Il contrasto stridente tra la vita tranquilla di una cittadina statunitense e la cruda realtà della guerra del Vietnam è amplificato dallo stacco deciso delle scene: È la sera del matrimonio di Steven e il tramonto sancisce la fine della giornata, stacco e ci si trova nella campagna vietnamita. Ma non viene mostrata alcuna azione di guerra, la narrazione ricomincia dal momento in cui i tre amici vengono catturati e portati in una capanna sul fiume, dove vengono costretti a giocare alla roulette russa, nella quale devono spararsi alla tempia con una pistola che ha un solo proiettile nel tamburo. Nella scena centrale del film, nella quale Nick e Mike sono costretti a giocare l'uno contro l'altro, viene rievocata la teoria di caccia di Mike, quella del colpo solo con il quale abbattere un cervo, per giocare ad armi pari contro l'animale. Se si sbaglia il tiro, il cervo potrà fuggire. Dopo la fuga, le vite dei tre amici si separano: Nick rimane sull'elicottero che li salva, ma non torna a casa; Mike si tuffa nel fiume per salvare Steven e poi riesce ad essere rimpatriato; Steven rimane invalido e finisce in una clinica per veterani.
Il loro Vietnam esteriore, fatto di poche scene, è ormai finito. Ma comincia quello lacerante, che li divora dentro. Le vite dei tre amici sono cambiate per sempre, oltre ad essere irrimediabilmente divise. Mike riesce a tornare, ma anche se riprende la vecchia vita qualcosa lo ha intaccato dentro, minando le sue certezze. Steven è quello che porta i segni più visibili, essendo colpito nel fisico oltre che nella psiche, ma il più devastato è Nick, quello che sembrava essersi salvato per primo. Invece di tornare a casa vaga per Saigon ed entra nel giro delle scommesse, partecipando al macabro gioco della roulette russa, nel quale rischia la vita per il divertimento degli scommettitori e degli allibratori. Ed è lì che lo ritrova Mike, che si vede costretto di nuovo ad affrontarlo nel terribile gioco cercando dentro quell'uomo assente il suo amico, che sembra riconoscerlo solo alla fine, prima di spararsi il colpo fatale.
I tre amici sono i diversi risvolti della guerra su un'intera generazione di americani: chi ritorna a casa dopo aver conosciuto una realtà tanto cruda da segnarti nell'anima, chi ritorna mutilato e soprattutto chi è come se non fosse ritornato mai, devastato dall'atrocità della guerra. Colpisce soprattutto la solitudine dei reduci, che non riescono a riallacciare i rapporti con amici e familiari, che non sono in grado di comprendere i cambiamenti avvenuti in loro e soprattutto non hanno idea di cosa sia la guerra.
Il regista è qui alle prese con la sua seconda opera, dopo Una calibro 20 per lo specialista che aveva scritto e nel quale aveva diretto Clint Eastwood. Il grande successo de Il cacciatore (che ottiene ben 9 nomination all'Oscar, vincendo 5 statuette, tra cui quella di miglior film, miglior regia e miglior attore non protagonista per Christopher Walken) lo proietta sulla cresta dell'onda, e la United Artists gli offre carta bianca per il suo nuovo progetto di regista e sceneggiatore, I cancelli del cielo. Il film incasserà alla fine solo 3 milioni di dollari a fronte dei 44 spesi per la sua produzione, e causerà il fallimento della gloriosa casa di produzione creata nel 1919 da Charlie Chaplin, Douglas Fairbanks, Mary Pickford e David Wark Griffith.
 
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